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Speciale
Il nuovo corso Amiga: commenti e reazioni
a cura della redazione
Non c'è che dire: gli ultimi annunci di Amiga Inc, quelli di St.
Louis, riportati nel numero scorso, hanno diviso gli amighisti! Il rinvio
di AmigaDE, la ripresa dello sviluppo di AmigaOS, l'uscita dell'AmigaOne
a luglio… tante novità in un colpo solo non potevano che accendere gli
animi della comunità.
E già: almeno in questo Amiga Inc non ha fallito! Se uno degli scopi
doveva essere quello di risvegliare la comunità dai torpori in cui ultimamente
vegetava, ci complimentiamo con Amiga Inc per aver centrato in pieno
l'obiettivo.
Adesso però sono passati due mesi; e, a freddo, vediamo di ragionarci
pacatamente sopra. E siccome non vogliamo inculcare a nessuno la nostra
opinione, abbiamo deciso di "dividerci in due", ospitando due pareri,
uno positivo e uno negativo. Lo scopo è di aiutarvi a capire meglio
la situazione, e a formarvi una vostra, personale opinione.
L'analisi tecnica di Paolo Canali, infine, esamina un punto finora tenuto
un po' oscuro anche da Amiga Inc, la memoria protetta in AmigaDE. Ha
detto Bill McEwen: "Il motivo principale per cui abbiamo dovuto ritardare
il rilascio di AmigaDE è la memoria protetta". Sarà utile infatti ricordare
che il sistema di TAO, su cui si basa tutto AmigaDE, non ha la memoria
protetta. Amiga Inc in un primo tempo pensava di aggiungerla, ma ciò
è risultato "più difficile del previsto". Da qui la decisione di realizzarla
sì, ma basandosi sui sorgenti di AmigaOS. Paolo Canali ci spiega in
modo semplice e chiaro, come sempre, quali sono le difficoltà insite
in questa scelta.
E' tutto. Volutamente, non abbiamo voluto sin qui dedicare più spazio
del dovuto agli annunci di Amiga Inc. Non certo per partito preso o
per chissà quale altro arcano motivo: ma perché si tratta, appunto,
per ora, di annunci. Quando - e a questo punto dovrebbe mancare davvero
poco! - usciranno i primi prodotti, state certi che Amiga Life se ne
occuperà "alla grande".
Opinione: AmigaDE è un gioiello
A volte capita di lasciarsi affascinare da un nuovo prodotto, o anche
un'idea. Io trovo eccitante il momento che stiamo vivendo con Amiga
Inc, una società uscita dal nulla con un prodotto innovativo e dal grande
potenziale. Non sono proprio a digiuno di marketing, ho due lauree nel
campo degli affari ed ho studiato molti casi diversi. Se mi si dicesse
che una società di una qualche dozzina di impiegati vuole imporsi con
un nuovo sistema operativo probabilmente mi metterei a ridere. Cos'ha
quindi Amiga di così diverso da farmi credere che ce la può fare?
Innanzi tutto un prodotto innovativo. Per molti l'AmigaDE è solo un
altro OS, per chi lo conosce più a fondo è invece un gioiellino della
programmazione. Questo ambiente operativo è basato su concetti che non
si sono mai visti su un OS da desktop. Amiga ha assunto tra i propri
programmatori alcune delle persone di miglior talento, persone che sono
capaci di vedere le necessità di domani, non quelle di oggi.
L'AmigaOne è il primo vero Amiga dall'uscita del 4000T. Usare componenti
standard è un beneficio per tutti noi, che ci libererà dalla schiavitù
dei costi esosi dell'hardware proprietario. Tra pochi mesi potremmo
finalmente acquistare un nuovo Amiga, al passo coi tempi sia in termini
di hardware che di sistema operativo.
Amiga ha già firmato contratti con società di tutte le dimensioni, da
piccole aziende a colossi multinazionali. Queste persone hanno visto
il DE, hanno visto cosa Amiga sta facendo e credono che sia una valida
alternativa a ciò che oggi esiste.
Capisco quanto sia difficile credere che Amiga abbia un posto nel mercato
informatico attuale, ed in parte, lo riconosco, è dovuto alla mancanza
di chiare comunicazioni da parte della società, ma le cose appariranno
sempre più chiare man mano che ci avviciniamo alle varie date di uscita
dei prodotti: OS 4.0 a luglio, OS 4.2 a fine anno, palmari Sharp entro
la fine dell'anno, e molte altre novità ancora. E' vero che per farsi
un'opinione corretta bisogna avere dati alla mano, ma è sbagliato pensare
che Amiga non sta facendo nulla per il semplice fatto di non conoscere
cosa sta facendo.
Chi non crede in Amiga può continuare a non crederci, ognuno è libero
di fare le proprie scelte; io preferisco credere in un futuro migliore,
perché oggi le scelte sono tre: Windows, MacOS e Linux, e francamente
nessuna mi soddisfa.
Luca Diana
Opinione: Ma per adesso sono solo parole
E' indubbio che l'attuale gestione di Amiga Inc sia stata prolifica,
ma di parole. Parole accompagnate da pochi fatti e molte gaffe. Se si
esclude l'SDK, basato per lo più sulla tecnologia di TAO, resta ben
poco di concreto.
Amiga Inc promette: con toni a volte quasi arroganti annuncia una rivoluzione
digitale i cui dettagli tecnici, però, restano vaghi. Nessuno, per intenderci,
ha spiegato come si interconnetteranno cellulari, palmari e frigoriferi
basati su AmigaDE. Si sa solo che lo faranno.
Amiga Inc dichiara: non vi sarà supporto per il sistema classico. Dopo
le insistenze dell'utenza, dà il via libera ad Haage&Partner perché
realizzi un'altra versione del sistema operativo, la 3.9. Ma sarà l'ultima,
a meno che non venda 50.000 copie, una cifra fantascientifica nel mercato
Amiga odierno. Intanto è bene che gli utenti pensino a sistemi più moderni,
cioè un PC su cui far girare, ospite su Windows o nativo, l'imminente
AmigaDE.
Poi Amiga Inc si ricrede: il 4.0 si farà e aprirà la strada a nuove
versioni, che gireranno su un'architettura proprietaria (una scheda
ATX con processore PPC invece dell'x86), utilizzabile separatamente
o in congiunzione con gli Amiga 1200 per i vecchi titoli AGA. Sarà il
centro della convergenza digitale offerta da AmigaDE.
E AmigaDE, appunto? Non è dato sapere quando uscirà la versione utilizzabile
su tutti i sistemi esistenti a partire da Windows. Questo anche perché
gli annunci di Amiga Inc sempre più spesso altro non sono che messaggi
inseriti dai proprietari sulla mailing list "AMIOPEN", nata come lista
per sviluppatori e ormai trasformata nella sala stampa dell'azienda,
tanto che molte delle notizie rilanciate dai siti web Amiga provengono
da lì.
E mentre Amiga Inc promette, il mondo dell'informatica si evolve, con
console sempre più avanzate (XBox, in primis), palmari su cui gira Linux
e sistemi di integrazione digitale concreti, non solo profetizzati.
Gli utenti Amiga hanno creduto già a troppe promesse di riscossa, da
Escom a Gateway passando per Phase5. Adesso si vogliono fatti per continuare
a credere. Gli annunci non bastano più e rendono davvero difficile accogliere
con favore quei piccoli segnali che indicano come, forse, Amiga Inc
qualcosa di buono lo sta facendo davvero.
Gabriele Favrin
Amiga e memoria protetta: un matrimonio possibile?
L'unità MMU presente in ogni microprocessore moderno per computer
desktop è una struttura molto versatile che può essere utilizzata per
un'infinità di scopi; tuttavia le due attività più utili sono la gestione
della memoria virtuale e della memoria protetta. E' importante non confondere
questi concetti, che si riferiscono a possibilità molto diverse anche
se legate tra loro.
La memoria virtuale è la possibilità, per i programmi, di accedere a
memoria che non è fisicamente disponibile sotto forma di chip di silicio.
Questo meccanismo può servire per simulare la presenza di una quantità
di RAM superiore a quella realmente esistente (la parte in eccesso sarà
emulata dal disco fisso o da una memoria in tecnologia Flash), oppure
per eliminare i conflitti tra software che pretendono di usare le stesse
locazioni. AmigaOS può essere esteso con relativa facilità per supportare
la memoria virtuale in Fast Ram, mentre per estendere la memoria virtuale
alla Chip Ram esistono difficoltà dovute al fatto che, nell'attuale
versione, la presenza dei chip custom con la relativa circuiteria DMA
mette dei vincoli abbastanza stretti all'attività della MMU.
La memoria protetta crea delle barriere insormontabili ai programmi
che tentano di leggere o scrivere locazioni che il sistema operativo
ha assegnato ad altri processi in esecuzione. Questo meccanismo è indispensabile
nei sistemi operativi multiutente, dove non si vuole che un utente possa
leggere file e dati appartenenti ad un altro. Inoltre la memoria protetta
limita i danni in caso di errori di programmazione, perché un programma
impazzito non può sovrascrivere e cancellare la memoria utilizzata dagli
altri. Dal punto di vista teorico qualsiasi sistema operativo può supportare
la memoria protetta, e quindi anche AmigaOS; l'unico problema sono le
prestazioni e la perdita di efficienza che si verificano ogni volta
che un programma deve trasmettere dati ad un altro. Quest'operazione
è molto comune in AmigaOS, anche perché il software è sempre stato scritto
supponendo che nessuna parte della memoria sia protetta. Per evitare
un rallentamento esagerato dei programmi sarebbe necessario riorganizzare
il meccanismo usato per la comunicazione tra i processi, ma farlo senza
perdere completamente la compatibilità con il software esistente è senz'altro
difficile.
Paolo Canali
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