Pagina principale faq Amiga Life a Pianeta Amiga La redazione
Galleria Indice generale
Enigma Amiga Life

AmigaLife 121 ?

Internet
E adesso la pubblicità
di Gabriele Favrin

Banner, messaggi pubblicitari, spam. Se è vero che la pubblicità è l'anima della new economy è altrettanto vero che sempre più spesso la promozione via rete rompe l'anima al navigatore. Visto che nella grande autostrada telematica l'utente non è uno spettatore passivo, pubblichiamo un piccolo "manuale di sopravvivenza" per saperne di più e iniziare a difendersi.

"Clemente l'utente si collega alla rete, scarica la posta e trova tre messaggi pubblicitari, dal Viagra ai fondi di investimento, fino alle soluzioni anticalvizia proposte da una farmacia americana".
A quanti è capitato lo stesso almeno una volta? Sicuramente a molti. Questo è lo spam ed è la versione telematica di quel fenomeno che porta tonnellate di carta nella cassetta della posta condominiale. La differenza è che i costi in rete sono nettamente inferiori e quindi le aziende si lanciano in campagne pubblicitarie di massa, senza studi sul target ideale, semplicemente acquisendo migliaia di indirizzi e-mail e spedendo il proprio messaggio a tutti, indistintamente.
Prima di proseguire è utile riflettere sulle conseguenze dello spam. In fondo, ad un primo sguardo, qualche messaggio al giorno, per quanto seccante, non rappresenta un grosso fastidio: basta cancellarlo. Ma quanti utenti ci sono in Internet? Quanti altri riceveranno lo stesso messaggio? Che traffico e conseguente sovvracarico alle linee internazionali genera l'invio continuato di spam a centinaia di migliaia di indirizzi?
E anche nel contesto privato, davvero due o tre messaggi al giorno, quando va bene, non rappresentano un costo? E' vero che si scaricano in pochi secondi anche con i modem più lenti, ma secondo dopo secondo e byte dopo byte queste proposte pubblicitarie non richieste e dai contenuti talvolta inadatti al vasto pubblico, vanno ad incrementare i costi dei collegamenti telefonici. Insomma, l'utente finisce addirittura per pagare qualcosa che non ha richiesto e anzi che di solito gli dà anche fastidio. E questo senza contare i danni che lo spam porta alle strutture di rete, dalle dorsali fino ai server dei singoli provider.
Ma come difendersi dallo spam? Esistono diverse soluzioni, ma nessun rimedio definitivo. La strada più battuta consiste nell'utilizzo di appositi filtri anti spam da abbinare al proprio programma di gestione e-mail. Tali filtri (per conoscere quelli disponibili su Amiga si veda il riquadro), cercano di identificare i messaggi contenenti spam in base ad elementi ricorrenti come soggetto o mittente. Poiché i protocolli usati per comunicare con i server di posta elettronica (il classico POP3 e il più avanzato APOP) consentono di analizzare queste e altre informazioni senza prelevare il contenuto del messaggio, il programma può rimuovere i messaggi non desiderati direttamente dal server in maniera molto efficiente e veloce. L'ovvio svantaggio dei filtri è dato dall'impossibilità di conoscere tutti gli indirizzi da cui un messaggio di spam può provenire. Naturalmente si potrebbero realizzare filtri più articolati o rifiutare tutte le e-mail provenienti da determinati provider, rischiando, però, di perdere anche i messaggi amici che si servono di un provider dal quale si è ricevuto dello spam.
Se eliminare totalmente lo spam dalla propria e-mail non è possibile, lo si può ridurre, sia tramite i filtri citati, sia adottando una serie di cautele nell'utilizzo quotidiano della rete. Vediamo quali.

Prevenzione

Innanzi tutto è bene limitare la diffusione del proprio indirizzo e-mail: fornirlo agli amici ed ai contatti abituali è più che sufficiente. Attenzione anche ai messaggi destinati a più persone, per esempio le catene di Sant'Antonio (ne esistono anche in rete, fin troppe) o ai presunti appelli umanitari ("ogni copia di questa e-mail comporterà una donazione a tal dei tali...", tutto falso). Aderendovi e rispedendo il messagio in copia ai propri amici non si fa altro che ingrossare una lista di indirizzi privati resi indebitamente pubblici e che, di copia in copia, chissà in quali mani finiranno.
Per quanto riguarda i newsgroup Usenet, l'esperienza insegna come sia utile omettere o modificare il proprio indirizzo e-mail, visto che esistono veri e propri server news, nonché appositi software, utilizzati dagli spammer per raccogliere indirizzi. A questo scopo molti newsreader offrono un'opzione apposita che aggiunge parole e può trasformare un indirizzo come nome@email.it in nome@NOSPAM.email.it. Sempre chi frequenta i newsgroup può aggiungere l'intestazione "X-No-Archive: yes" ai propri messaggi. Con questo comando si istruiscono alcuni servizi di archiviazione news a non memorizzare i messaggi nei loro database, altra fonte di approvigionamento per gli spammer. Chi invece possiede una propria home page sappia che il web è costantemente visitato, oltre che dai ragni dei motori di ricerca, anche da famelici tool acchiappa indirizzi.
Un'altra cosa da tenere a mente è che non si dovrebbe mai rispondere ad una e-mail di spam, neppure quando in coda al testo è presente l'invito a farlo se non si desidera ricevere altri messaggi simili. Spesso si tratta di un trucco utilizzato per verificare se l'indirizzo del destinatario esiste ancora. Ovvio quindi che rispondendo si otterrà solo altro spam, magari con caratteristiche in grado di ingannare i propri filtri.

Reagiamo!

Come è intuibile né i provider né chi gestisce le strutture di rete gradiscono troppo lo spam (ad eccezione di quello generato in proprio, per i propri utenti). In molti casi è possibile segnalare gli estremi dei messaggi di spam alle autorità di rete dei vari paesi ed ottenere qualche risultato. Contro lo spam operano anche apposite organizzazioni, costituite da privati cittadini o gruppi di provider, che tentano di dissuadere i server da cui partono i messaggi dal prestarsi ulteriormente a tali abusi.
Va comunque detto che lo spam, al momento, non è inquadrato come reato specifico dalle varie legislazioni internazionali (anche se le cose sembrano destinate a cambiare) e le diverse forme di pressione si rifanno a patti fra provider, interpretazioni di leggi locali ed alla netiquette.

Software anti spam per Amiga
Su Amiga, ove grazie ad ARexx l'integrazione di nuove funzionalità nei programmi esistenti risulta quantomai semplice, il software anti spam è rappresentato per lo più da script da abbinare ai vari newsreader e mailer. Presentiamo qui un breve elenco, ricordando che tutti i programmi citati sono inclusi nel CD-ROM allegato alla rivista.

DeleteSpan Filtro per YAM. Contiene una nutrita lista di domini noti per essere utilizzati dagli spammer, risalenti però al 1997.
BounceSpam Un filtro per Thor che rispedisce al mittente i messaggi riconosciuti come spam. Non è una delle idee più sagge.
SayNO! Script utilizzabile con la maggior parte dei programmi di posta. Rispedisce al mittente i messaggi aggiungendovi un testo contro lo spam. Equivale a confermare al mittente che il proprio indirizzo è valido e può ricevere altro spam...
SpamBeGone Identifica i messaggi più importanti per l'utente utilizzando l'intestazione "X-Priority" e tecniche di apprendimento. L'integrazione con i programmi di gestione posta non è ottimale, né la configurazione è fra le più semplici. Utilità dubbia ma può valere la pena provarlo.
spam-o-matic/SpYAM-O-Matic Rispedisce lo spam al mittente, al gestore del suo servizio e-mail e a non meglio precisate autorità governative statunitensi.
TASC Script per Thor che spedisce proteste contro lo spam. Rispetto agli altri, TASC propone una guida in cui ne vengono illustrati anche i limiti ed i casi in cui tale azione non è utile. Il programma, scritto da un italiano, ha il pregio di poter inviare le segnalazioni inerenti lo spam generato in Italia alla Naming Authority nazionale, sebbene non secondo le più recenti procedure.

Torna al sommario

Copyright (C) 1999-2002, la redazione di AmigaLife.
Il logo e le copertine della rivista sono tratti dal sito Pluricom e sono Copyright (C) 1992-2001 Pluricom S.r.l.