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G-Rex
di Andrea Favini
Dopo la Mediator è la volta della soluzione DCE (l'azienda che ha
in mano i prodotti della ex Phase5) per quanto riguarda l'aggiunta di
slot su bus PCI per Amiga 1200.
Per citare le parole di un vecchio amico verrebbe da dire "Amiga agli
inizi poteva vantare un vantaggio tecnologico, un gap, sui PC dell'epoca,
gap che oggi, in seguito a scelte sbagliate e fallimenti vari, è stato
colmato e addirittura ribaltato". Allo stato attuale delle cose, cioè
con un mercato informatico come quello in cui viviamo, non possiamo
sicuramente più sperare di riportare Amiga alla ribalta proponendoci
con hardware alternativo ed innovativo. L'unica vera arma che ci resta
per competere contro i colossi dell'informatica e che ci dà la forza
di andare avanti è il nostro ottimo sistema operativo. Per far sì che
questo possa arricchirsi di nuove funzionalità senza dovere arrancare
per hardware troppo vecchio e lento, ci si deve adeguare a quelli che
sono gli standard attuali. Il primo passo da fare riguarda appunto il
passaggio dal nostro Zorro al PCI. In realtà una cosa molto simile allo
slot PCI sono già i connettori della PowerUP per le BVisionPPC e CybervisionPPC.
I progetti aperti in questo senso sono molteplici, ma attualmente, e
per quanto riguarda il 1200 (anche se non è detto che quando avrete
per le mani questo articolo non siano già in commercio anche alti modelli,
come ad esempio la Predator) siamo a quota due già disponibili sul mercato.
Il primo, la Mediator, l'abbiamo già provato e a distanza di qualche
mese, in seguito all'uscita dei nuovi driver aggiornati, non possiamo
che rivalutarlo (anche perché a nostro parere vince lo scontro con la
G-Rex chi ci accingiamo a provare… ma ne parleremo in seguito). Anche
per quanto riguarda l'Amiga 4000 ci sono più soluzioni in progetto e
attualmente, anche se non ancora disponili nei negozi, sembra siano
pronte sia Mediator che G-Rex.
Il pacchetto
La DCE, oltre a prendere in consegna la produzione e la distribuzione
delle schede della ex Phase5, ha mantenuto anche gli stessi imballaggi,
per cui ci siamo ritrovati per le mani la classica scatola nera con
un'etichetta a colori indicante in prodotto contenuto, nel nostro caso
ovviamente la G-Rex. Al suo interno abbiamo trovato, il tutto molto
ben imballato, due schede, due dischetti, una busta contenente minuteria
varia per il fissaggio e un manuale cartaceo. Per la precisione, una
scheda abbastanza grande, cioè quella con gli slot PCI e un'altra molto
più piccola, contenente tutta la circuiteria per il ponte dallo slot
della BlizzardPPC ai PCI. Quest'ultima, a parte per il foro centrale
per il passaggio dei fili più piccolo, è della stessa forma della BVision.
I due dischetti contengono rispettivamente l'aggiornamento per la FlashROM
della BlizzardPPC e i driver CybergraphX e per le schede di rete attualmente
disponibili. La bustina contiene tutte le viti ed i distanziali per
un corretto montaggio della scheda. Il manuale si presenta come una
serie di fogli stampati (si tratta dello stesso disponibile in formato
PDF sul sito della DCE), ed è per metà in tedesco e per metà in inglese.
Il montaggio
Probabilmente chi possiede un Amiga 1200 da molto tempo e lo ha già
alloggiato in un tower di qualsiasi genere non è nuovo ad operazioni
di bricolage e fai da te, quindi, anche se il montaggio della G-Rex
non è dei più semplici, può essere tranquillamente eseguito da soli.
Prima di procedere all'alloggiamento della G-Rex è indispensabile sostituire
la FlashROM della BlizzardPPC con quella specifica per la G-Rex. Senza
questo aggiornamento la scheda non verrebbe riconosciuta, in quanto
tra l'altro a differenza della Mediator, la pci.library è in ROM. D'altra
parte anche la BVision non funziona con la ROM aggiornata, per cui se
si volesse togliere la G-Rex per reinstallare la citata scheda video
bisognerebbe ripristinare la vecchia ROM. Come si può intendere dalle
parole appena scritte, a differenza della Mediator, la G-Rex non permette
ai possessori della BVision di continuare ad utilizzare la loro beneamata
scheda video, poiché la più piccola delle due schede, la parte logica,
va montata proprio al posto della BVision stessa. Infatti, come già
detto prima ne ha la medesima forma. Questo è un chiaro autogol della
DCE, che chiede di rinunciare a un prodotto desiderato a lungo dai possessori
di Amiga 1200 e anche tanto apprezzato.
Fatte le dovute considerazioni preliminari passiamo alla nostra recensione.
Come per la Mediator, la prova è avvenuta installando la scheda su un
Amiga 1200 alloggiato in un tower Micronik Infinitiv. All'apertura della
scatola siamo stati molto contenti di trovare che le istruzioni per
il montaggio erano proprio riferite al tower in nostro possesso. Di
per sé la procedura di montaggio è spiegata molto bene e nei minimi
particolari, ed è riferita all'Infinitiv poiché sicuramente il più diffuso.
Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo "e il", e quello che su carta
sembrava estremamente semplice e veloce si è dimostrato leggermente
più lungo del previsto. La causa principale di questo è comunque da
imputarsi alla struttura del Micronik, non certamente eccelso per comodità
e robustezza. In linea teorica si dovrebbe poter montare il tutto senza
estrarre il cassettino dell'Infinitiv, ma consigliamo vivamente, per
maggiore comodità e sicurezza, di seguire le istruzioni così come riportate
sul manuale, dove si indica appunto di estrarre tale componente, cioè
quello che contiene la scheda madre del 1200. La prima azione da eseguire
è la rimozione della BVision dalla PowerUP (dopo avere tolto quest'ultima
dal 1200) e il montaggio della parte logica della G-Rex al suo posto,
viti di fissaggio comprese. Si passa dunque al posizionamento di viti
e distanziali. Qui dobbiamo riconoscere che tranne che per un particolare
che analizzeremo in seguito quando si parlerà di alimentazione, gli
ingegneri della DCE hanno fatto un buon lavoro. Infatti, i fori sulla
scheda con gli slot si allineano perfettamente ai punti di fissaggio
e i distanziali sono ben congegnati. In particolare, due gommini adesivi
da posizionare uno su un chip e l'altro sopra la piattina dell'adattatore
tastiera, un distanziale in plastica da avviare sulla scheda ed uno
metallico da mettere al posto di una delle viti della scheda madre del
1200, su cui sarà poi assicurata la G-Rex stessa. Di questi, l'unico
che ha opposto resistenza è stato quello di metallo, poiché la sua parte
filettata era troppo grossa per il foro nell'Infinitiv, comunque nulla
di particolarmente problematico, trattandosi di telaio in plastica.
A questo punto, una volta rialloggiata la PowerUp, giunge la parte più
difficile di tutto il montaggio: quella finale. Infatti bisogna inserire
la seconda parte della G-Rex. La connessione tra le due parti avviene
tramite due connettori a pettine il cui inserimento sarebbe semplicissimo,
se non fosse che la scheda debba a sua volta essere anche infilata al
di sotto del connettore di alimentazione dell'Infinitiv (se si cercasse
di montarla col cassettino nel tower sarebbe ancora più complicato,
in quanto dovrebbe passare anche sotto ad un'altra parte plastica),
operazione non proprio agevole in quanto bisogna per forza estrarre
in parte la BlizzardPPC.
Fatto ciò ci si assicura che tutte le schede siano inserite correttamente
e a fondo, e si posizionano le due viti di fissaggio necessarie. Un
ulteriore passo per rendere più saldo l'alloggiamento della G-Rex sarebbe
l'inserimento dello spinotto dell'alimentazione del Micronik, che dovrebbe
schiacciare la scheda sui distanziali adesivi precedentemente posizionati,
ma, nel caso del tower da noi utilizzato, abbiamo desistito dal farlo
in quanto ci è sembrato troppo duro da inserire e visto che la scheda
sarebbe andata a spingere sul delicato adattatore della tastiera, non
abbiamo voluto correre rischi.
A questo punto si può procedere al riposizionamento del 1200 all'interno
del tower. Come tra l'altro si vede da una delle foto nel manuale, prima
di questa operazione è comunque consigliabile rompere, sì avete letto
bene rompere, un pezzo del tower. Infatti le finestre di alloggiamento
delle schede di espansione sono strette e il bordo verso la scheda madre
troppo alto. In effetti l'operazione è vivamente consigliata in quanto
la maggior parte delle schede video hanno in connettore per il monitor
dal lato del pettine per l'inserimento su slot, quindi sarebbe quasi
impossibile inserire il cavo se non con la scheda parzialmente estratta
dallo slot, cosa non assolutamente consigliabile. A questo punto ci
viene da dare un consiglio ai possessori di Infinitiv: cambiate tower.
Alimentazione
Chiunque abbia provato ad espandere un Amiga 1200 si è sicuramente
scontrato col problema alimentazione. Infatti schede acceleratrici,
hard disk e lettori CD finiscono per richiedere molta potenza, per cui
l'alimentatore originale non può farcela e accrocchi per utilizzare
alimentatori adattati finiscono spesso per creare problemi comunque
di stabilità in quando, soprattutto per quanto riguarda la tensione
più importante, i +5V, spesso per non dire sempre viene relegata ad
un piccolo filo connesso ad un singolo pin. Come per la Mediator, così
anche la G-Rex è dotata di connettori per l'alimentazione tramite alimentatori
standard PC, con la differenza che quest'ultima permette anche l'utilizzo
dei moderni ATX e non solo dei più vecchi come concezione, anche se
comunque più che sufficienti, AT.
In particolare, le soluzioni per l'alimentazione sono tre. La prima
è quella di tenere il vecchio power dell'Infinitiv e fornire i +5V alla
G-Rex, necessari per il suo corretto funzionamento, tramite un adattatore
opzionale dal connettore standard per le periferiche, a quello AT. La
seconda e probabilmente la più semplice è quella di utilizzare direttamente
un alimentatore AT connesso sulla G-Rex e nient'altro. L'ultima, che
in teoria dovrebbe essere la più consigliata poiché gli ATX sono ormai
i power più diffusi, non l'abbiamo potuta provare perché necessita un
chip aggiuntivo, il quale è optional. A occhio, visto lo zoccolo di
alloggiamento, dovrebbe essere un PIC, quindi un chip di basso costo,
ma non siamo riusciti a saperne il prezzo. Tra l'altro, a quanto pare,
con alcuni recenti tower per Amiga 1200 dotati di alimentatore ATX viene
distribuito anche un chip di quelle dimensioni, anche se non è documentato;
che sia quello? Nel dubbio, aggiungiamo che, comunque, nel volere utilizzare
quest'ultima soluzione serve anche uno switch per l'accensione, il quale
potrebbe benissimo essere quello del reset del Micronik se, come nell'Amiga
usato per la prova, questo non è connesso poiché non è presente la circuiteria
per tale scopo (ricordiamo che anche qui si trattava di un'aggiunta,
non di una caratteristica di serie).
Chip per l'accensione mancanti a parte, sicuramente il fatto di potere
connettere direttamente l'alimentazione sulla G-Rex rende più pulita
ed affidabile l'alimentazione, rendendo effettivamente molto più stabile
il sistema. Nel nostro caso ad esempio è scomparso un problema che si
verificava sempre prima di montare la G-Rex. Era infatti necessario
eseguire un reset a freddo per far sì che il computer si avviasse, probabilmente
a causa del risucchio da parte dei due dischi SCSI presenti.
Periferiche
Allo stato attuale delle cose, nonostante ci siano varie voci che
parlano di driver di vario genere, le schede PCI che si possono utilizzare
su Amiga sono alcune video e di rete.
Tra quelle video non poteva mancare il più classico dei driver, quello
per le Virge. Troviamo poi il supporto per il Permedia2, cosa che fa
sorridere i possessori di BVision, in quanto per avere lo stesso processore
grafico e probabilmente le stesse prestazioni (il bus della BlizzardPPC
è molto simile al PCI) dovrebbero spendere più di 250 euro. Infine,
ma come per i due precedenti solo col supporto 2D (i driver Warp3D sembrerebbero
in lavorazione, ma le voci sono tante e quindi è meglio aspettare qualcosa
di concreto), c'è la serie delle 3Dfx, dalla più piccola anche se già
abbastanza potente ma non altrettanto economica Voodoo3 2000, a quella
costosissima ed ultraveloce, la Voodoo5 5500. Visto che ancora non c'è
supporto 3D l'utilità di una Voodoo5 è pressoché la stessa di una 3
2000 e poco di più di una col Virge, quindi per chi non possiede una
BVision e volesse acquistare la G-Rex, consiglieremmo di cercarsi una
VirgeDX usata, in quanto l'aumento di prestazioni rispetto all'AGA è
già notevole e la spesa minima.
Per quanto riguarda le schede di rete c'è il supporto per le Ethernet
NIC 10 MB/sec dotate di chipset Realtek RTL8029.
Prestazioni
I driver distribuiti con la scheda, sia per il Virge e il Permedia
che per le Voodoo, sono per CyberGraphics 3, mentre per i possessori
di CGX 4 è già disponibile l'archivio da scaricare via web per l'aggiornamento
(disponibile anche nel CD allegato alla rivista).
Come per la Mediator abbiamo eseguito alcuni test con una scheda munita
di S3 Virge DX. I numeri riportati da SysInfo per quanto riguarda i
driver di CGX 3 tendono a dare nettamente in vantaggio la Mediator,
ma la sensazione avuta durante l'utilizzo è addirittura opposta. In
effetti quello che conta è poi vedere la velocità durante l'utilizzo
e non una serie di numeri come se fossero il risultato di una partita.
Infatti i driver non accelerati distribuiti con la scheda si sono comportati
egregiamente, così come quelli per il pacchetto commerciale CGX 4 dotati
di accelerazione hardware. Ci sarebbe piaciuto fare dei test anche con
delle schede dotate di Permedia 2, giusto per fare un confronto con
la BVision, ma non siamo riusciti a reperirne una in tempo, così come
non è semplice trovare una Voodoo. Comunque se dovessimo avere la possibilità
di fare dei test con schede video veloci li pubblicheremo nelle news
dei prossimi numeri.
Conclusioni
E' già passato qualche mese da quando abbiamo testato la Mediator
[numero 116, dicembre 2000, ndr]. All'epoca l'avevamo giudicata un po'
costosa. Avendo provato la G-Rex, a nostro parere la soluzione Elbox
(leggasi Mediator) è attualmente la più consigliata per i possessori
di Amiga 1200 che possiedono una BVision, in quanto al momento la scheda
della DCE comporterebbe una spesa abbastanza elevata senza avere proporzionati
benefici. Chi invece è sempre andato avanti col chipset AGA e ha deciso
di fare il grande passo può scegliere una o l'altra, calcolando che
sulla carta quella che dovrebbe garantire maggiori prestazioni è la
G-Rex, ma quella che sarà sicuramente compatibile con la SharkPPC (se
mai uscirà) è la Mediator. Buon PCI a tutti.
Scheda prodotto
G-Rex PCI
Produttore: DCE Computer Gmbh, Germania
Distributore: Virtual Works di Vidale Enrico, http://www.virtualworks.it
Prezzo: Lit.480.000 |
Requisiti
- Amiga 1200
- BlizzardPPC 603e/603e+
- Tower
- Alimentatore AT o ATX
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Caratteristiche tecniche
La G-Rex è dotata di 5 slot PCI. Il bus di sistema lavora a 25
o 33 MHz, a seconda del modello di Blizzard. Dato sicuramente importante
è il funzionamento in 32 bit PCI bus mastering con accesso DMA a
32 bit da e verso la BlizzardPPC. Lo spazio di indirizzamento lineare
PCI è di 1,76 GB senza bank switching. Queste caratteristiche costituiscono
un ottimo punto a favore di questa scheda, soprattutto in ottica
di prestazioni e aggiunte future. Infatti dovrebbe teoricamente
essere possibile, previa logicamente scrittura dell'apposito driver,
l'utilizzo di ogni genere di scheda PCI con prestazioni di tutto
rispetto.
Per dovere di cronaca dobbiamo segnalare che ci sono giunte voci
che parlano di problemi di instabilità se la G-Rex viene montata
su BlizzardPPC col clock a 66 MHz. Voci, al momento di andare in
stampa, né confermate né smentite da DCE. |
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