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Enigma Amiga Life

AmigaLife 122 ?

AmiVerse
Business, Stile Amiga
In collaborazione con Quantum Leap

Vince Pfeifer prese atto di un problema. "L'industria del software assume laureati in Business Administration e li mette a capo della direzione della produzione. Queste persone prendono delle decisioni sbagliate se non hanno una profonda conoscenza di come gli utenti usano i prodotti." È un'osservazione che delineerà la sua carriera.

Pfeifer considera una posizione come Senior Product Manager in Symantec, verso il 1990, come l'inizio di tutta la sua esperienza nel mondo del software. Dopo un lavoro per Fifth Generation System, una società acquistata da Symantec, Pfeifer passò alla ConnectSoft Corporation, quindi alla Exodus, Inc, una sussidiaria della ConnectSoft.

Confusi? Non siatelo. Anche se le compagnie e le persone si muovono in fretta nell'ambito del software business, l'obiettivo di Pfeifer non è mai cambiato. "La mia storia attesta che sono capace di entrare in compagnie che hanno problemi con i loro prodotti, risolvere i problemi, e rilasciare i prodotti", dice Pfeifer. E la sua documentazione dimostra quanto dice: dalla posizione di Product Management nella Exodus, Pfeifer passò alla posizione di Product Engineering e da lì a quella di Vice President of Product Development. Quindi si trasferì di nuovo.

"Entrai in una società chiamata GraphOn Corporation, che era privata e che divenne pubblica mentre ero ancora lì. Quadruplicammo le vendite nell'anno e mezzo che stetti in quell'azienda e che passai alla posizione di VP of Product Development. Ero la persona responsabile della supervisione dei reparti Engineering, Quality Assurance, e Tech Support di tutti i prodotti creati dalla GraphOn". Quindi perché passare ad Amiga?

Oltre alla capacità di Bill McEwen di vendere ghiaccio agli Eschimesi, dice, "Lavoro per Amiga perché è un'opportunità di costruire non solo una singola parte, ma un'intera azienda, e creare qualcosa in cui credo con i metodi in cui credo." E come Vice President of Operations, ha la sua opportunità di farlo, anche se costruire un'azienda partendo dal nulla richiede di cambiare alcune regole se si vuole che le cose funzionino.

"Originariamente sono entrato a far parte del Product Management del Software Developer's Kit, o SDK. Ho lasciato quell'incarico quando ho assunto un Product Manager che se ne sarebbe occupato al mio posto, mentre io sono passato ad occuparmi della gestione dell'SDK. Appena l'SDK e le specifiche di riferimento hardware erano pronte ho lasciato anche quell'incarico." Ora sta lavorando duramente con Gary Peake per costruire l'organizzazione di supporto agli sviluppatori, ed è attivamente coinvolto nel metter su un gruppo dedito al merchandising "del quale ho dovuto interessarmi solo perché è una organizzazione completamente nuova",dice.

"Cosa ci tiene occupati ora è la pianificazione dei due anni a venire." Che è più in linea con le vere capacità e con i veri obiettivi di Pfeifer. "Ci siamo messi d'accordo, quando sono giunto in questa società, che la mia influenza sulla società avrebbe toccato ogni punto." Gli è stato possibile allevare con cura quel concetto che lui sente essere di un'importanza vitale per il successo: le aspettative degli utenti prima di tutto. "Abbiamo cominciato col costruire un ambiente nel quale gli impiegati potessero sentire di avere fiducia l'uno negli altri, implicitamente. È la nostra seconda famiglia e voglio continuare a creare quella sensazione. Mi è stato possibile mettere in risalto l'importanza dell'esperienza dell'utente; e la società ha pienamente recepito questo concetto. Andando avanti, il paradigma dell'informatica cambierà, perché saremo noi a cambiarlo."

Tutte le esperienze e le aspettative degli utenti si possono ritrovare nel nuovo Amiga. Pfeifer descrive uno scenario: "Sto leggendo un articolo del Times sulle balene gobbe", dice, "e posso passare ad un'enciclopedia online e informarmi su di loro. È questo il concetto, il fatto che si possa passare da una sorgente di informazioni ad un'altra."

La chiave del discorso è ciò che l'esperienza ci trasmette. Quando i dispositivi saranno sufficientemente semplici, sufficientemente portabili, sufficientemente economici e quando li troveremo ovunque, allora realmente avremo in mano qualcosa di eccezionale, qualcosa che ridefinirà l'informatica come un'esperienza incentrata sull'utente, piuttosto che sul dispositivo stesso.

Pfeifer descrive come tutto questo possa andare nella direzione sbagliata, come lui ha sperimentato quando il reparto ingegneria aveva carta bianca sulle sorti di un prodotto: "Prendevano qualcosa che aveva successo e che fosse veramente facile da usare, aggiungevano funzionalità in modo da farlo divenire un prodotto funzionalmente migliore, ma queste funzionalità venivano mostrate all'utente in un modo tale che non poteva trovarle." E se gli utenti non possono trovarle, e come se non ci fossero. "E quindi quella è stata una lezione che tutta la società ha capito. Abbiamo imparato che bisogna prendere accuratamente in considerazione chi è l'utente, come si comporta e cosa capisce. Perché se non ci si comporta in questo modo, si otterrà un prodotto che finirà per perdere la base di utenti."

E Amiga non può proprio più permettersi di perdere utenti. Infatti, dice Pfeifer, costruire sull'esistente base di utenti è un'aspetto chiave dei piani di Amiga. "La base di utenti attuale è il nostro obiettivo, ovviamente, ed è un patrimonio." Ma avere rapporti solamente con un mercato ristretto, statico, non è certo la ricetta per la crescita. Amiga riconosce l'importanza della comunità come base, come un punto di partenza, una piattaforma di lancio. "Le persone che hanno usato l'Amiga nel passato sembrano davvero avere una passione per questa macchina. L'hanno abbandonata non perché il computer fosse un rottame, ma perché semplicemente non c'era più innovazione che lo investisse. Queste persone ancora hanno una buonissima impressione di quello che è Amiga."

Avviare una nuova azienda basata su una nuova tecnologia con una conosciuta, preesistente base d'utenti, è una cosa un po' diversa. Regala ad Amiga un'opportunità unica nel mercato del nuovo decennio, un'opportunità che Amiga pianifica di sfruttare al massimo trattandola come merce di scambio nel negoziare con potenziali partner tecnologici e d'affari.

E questa comunità svilupperà software per la nuova piattaforma, che gli ha regalato una sfida davvero unica, stando a sentire Vince. "Con una tale comunità di sviluppatori, sparpagliata per tutto il globo, abbiamo fatto più in tre giorni di conferenza che in una settimana di lavoro normale." La musica è cambiata appena Amiga ha attivamente arruolato personale nelle sue fila, assumendo e organizzando le persone nel proprio ovile. Ora ci sono 21 persone in sede. "Senza includere le persone al di fuori dello stabile. Abbiamo contatti in tutto il mondo", dice.

Amiga ha ricevuto una risposta tremendamente positiva dagli attuali e passati sviluppatori esterni, desiderosi di vedere la piattaforma rinascere; e Amiga riconosce la loro importanza. "La comunità di sviluppatori Amiga è una parte vitale per il nostro futuro", dice. "Dandogli la possibilità di scrivere per la piattaforma è ciò che farà di Amiga un successo o un fallimento."

"Il primo SDK non ha di certo nell'area del suono o del video 3D il suo punto di forza. Allo stato attuale l'SDK", osserva Pfeifer "è rivolto principalmente a chi vuole creare strumenti per fare quelle cose." È una fase critica di transizione, poiché quegli strumenti devono essere al loro posto per attirare sviluppatori dal mercato di massa e invogliarli a portare le loro applicazioni su questa nuova, essenzialmente sconosciuta, piattaforma.

I cambiamenti si susseguiranno velocemente, ma così deve essere in questo tipo di business. "Abbiamo già rilasciato le prime versioni della macchina di sviluppo e dell'SDK. Il nostro obiettivo, ed è un obiettivo realmente ambizioso, è quello di avere la prossima macchina Amiga (con il sistema operativo in modalità nativa) per la fine dell'anno." Nel frattempo, prima che giri per conto suo, il sistema operativo di Amiga funziona "sopra" potenti macchine Linux adatte allo scopo. [NdT: questa intervista è stata rilasciata prima degli ultimi cambiamenti di piani di Amiga Inc.]

Un piano dichiarato per eliminare l'esigenza di avere gli attuali partner, non produce strane pratiche d'affari? "Per nessuna ragione la nostra prima intenzione sarà tesa ad annientare i nostri partner strategici", puntualizza Pfeifer. "La realtà è che i dispositivi futuri non richiederanno una grande potenza di calcolo." E questa è la chiave. Costruire un ambiente informatizzato con componenti di limitata capacità di calcolo, che lavorano insieme per fornire quella che si può definire come l'"Amiga user experience", un esperienza che è qualcosa di più che la semplice somma delle sue parti, qualcosa che l'intero mercato, non solo la comunità Amiga, non ha mai visto prima.

È un processo ed un obiettivo che appassiona Pfeifer. "La fase I", dice "consiste nel rimuovere tutte le conoscenze informatiche superflue per utilizzare un PC con successo. Cosa è più semplice di una Playstation? Inserisci il disco, accendila, boom, ecco fatto. Il cinquanta per cento delle persone ancora non hanno un PC o perché sono troppo costosi o perché sono difficili da usare. Se sei capace di risolvere questi problemi allora hai davanti a te un mercato enorme. E questo senza contare le persone che ora usano Windows perché non hanno una scelta migliore."

La fase II consiste nel come vengono presentati le applicazioni e i dati, un altro caso in cui le persone sono forzate ad adattarsi all'interfaccia del PC. Nella visione di Pfeifer tutto questo viene eliminato in favore di un "paradigma", in mancanza di un termine migliore, definito dall'utente. "Ancora esistono i metodi più comuni per interfacciarsi con le applicazioni", dice, "ma se si capisce quali azioni avvengono nell'interfaccia, e se si è coinvolti nella creazione e nella collocazione del proprio paradigma, ci si sente più a proprio agio." Ed il sentirsi a proprio agio conduce ad essere più produttivi e a divertirsi. Esattamente l'esperienza che Amiga sta mirando ad ottenere per i suoi utenti.

Pfeifer sa che niente si ottiene senza combattere. "Stiamo lavorando per raggiungere un obiettivo mobile. Questa è la mia prima esperienza per quanto riguarda la creazione di un sistema operativo (che essenzialmente è ciò che stiamo facendo). Esistono una più ampia gamma di problematiche [oltre quelle inerenti lo sviluppo delle applicazioni] che richiedono un processo di sviluppo più complesso per ogni singola parte."

Costantemente credendo nelle filosofie che Amiga sta portando avanti - l'"user-experience", dispositivi piccoli, indipendenti ed interconnessi - Pfeifer ritiene che avranno successo. Usando le sue stesse parole, "questa macchina sarà una buona macchina."

La filosofia ha senso: vendi ai tuoi clienti attuali e lavora con partner tecnologici, quindi usa il loro aiuto per espandere i tuoi orizzonti al di là di loro. Osserva sempre gli utenti per determinare cosa realmente chiedono che un prodotto faccia. Passa dalla fede verso il marchio alla fede verso l'"esperienza". È tutto parte del business, così come lo si fa nel nuovo decennio. Busines, Stile Amiga.

Colpo d'occhio a Vince Pfeifer
Primo computer? Età? VIC 20. Avevo più o meno 13 anni.
Tecnologia di cui potresti fare a meno? Microonde
Il più grande avanzamento tecnologico del XX secolo? La televisione via cavo
Spuntino che preferisci quando lavori fino a notte fonda col computer? Donuts [NdT: piccoli dolci fritti]
Quanto veloce puoi scrivere? 40 parole al minuto
Che tipo di programma vorresti che qualcuno scrivesse? Il simulatore di baseball definitivo
Il programma più usato/l'attività più frequente? Web Browser
Top model con la quale ti piacerebbe fissare un appuntamento, e perché? Christie Brinkley, perché ha totalmente rovinato la musica di Billy Joel.
Quanti computer possiedi? Che piattaforma? Quattro. 2 con Windows, 2 con Linux.
Descriviti in una sola parola. Large [NdT: si riferisce alla taglia]
Lo show televisivo favorito che è stato cancellato? Beavis and Butthead
Lo show televisivo favorito ancora in programmazione? ESPN Sportscenter
Sullo scaffale della biblioteca? Zimmerman's Algorithm
Anti-geek, not-a-geek, normal geek, super-geek o uber-geek? [NdT: "geek" sta più o meno per "cervellone"] Tarah (la receptionist di Amiga) dice che sono o un anti-geek o un normal-geek.
Videogioco favorito? Giocavo a Tron per più di un'ora ogni trimestre
Agitato o mescolato? Agitato

© 1996 - 2000 Amiga Inc

Per gentile concessione di Amiga Inc, detentrice dei diritti sul testo originale, reperibile in http://www.amiga.com/press/zine/11-1-00/vince/.
Tradotto da Fabio Alemagna e Fabio Ferriccioli per Quantum Leap.
Revisione e adattamento per Amiga Life di Daniele Franza.
Amiga è un marchio registrato di Amiga Inc.

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